Matrimonio gay: il Tribunale di Grosseto dice sì

Matrimonio gay: il Tribunale di Grosseto dice sì e con provvedimento 3-9 aprile 2014 ordina all’ufficiale di stato civile di trascrivere l’atto di matrimonio celebrato negli Stati Uniti.

La vicenda è ormai stranota: G. C. e S. B. nel 2012 contraggono matrimonio secondo le leggi dello stato di New York negli Stati Uniti d’America e –successivamente– chiedono al Comune di Grosseto la trascrizione dell’atto nei registri dello stato civile del loro comune di Residenza. L’Ufficiale di Stato Civile rifiuta la trascrizione ritenendo in buona sostanza che:

  1. la normativa italiana non consente che persone dello stesso sesso possano contrarre matrimonio;
  2. vi osta l’art. 18 del D.P.R. 396/2000 in quanto trattasi di atto contrario all’ordine pubblico;
  3. l’art. 27 della legge n. 218 del 1995 dispone che la capacità matrimoniale e le altre condizioni per contrarre matrimonio sono regolate dalla legge nazionale di ciascun nubendo al momento del matrimonio e pertanto almeno uno dei «nubendi» difettava in concreto di capacità matrimoniale;
  4. non rileva nel caso di specie la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) che all’art. 12 dispone riconosce “il diritto di sposarsi e di fondare una famiglia” non come diritto assoluto ma come diritto il cui esercizio deve essere regolato dalle leggi nazionali.

Tale rifiuto è peraltro in linea con la giurisprudenza di Cassazione ed anche la Corte Costituzionale si è espressa negativamente sul punto. Ciò nonostante il Tribunale di Grosseto ha disatteso tutti gli argomenti, che il pubblico ministero aveva fatto propri, ritenendo che la trascrizione dell’atto di matrimonio ut supra non sia contrario all’ordine pubblico; che la diversità di sesso quale condizione per contrarre matrimonio non sia espressa da alcuna norma di diritto positivo; che il matrimonio celebrato a New York è valido e produttivo di effetti giuridici per quell’ordinamento giuridico.

Vedremo se la tesi del Tribunale di Grosseto supererà il vaglio dell’appello che il pubblico ministero ha già dichiarato di voler proporre quanto prima. Nel frattempo il Comune di Grosseto ha già dato esecuzione all’ordinanza e ne dà fieramente notizia sul proprio sito, con palese violazione della privacy degli interessati, i cui nomi vengono (ulteriormente) dati in pasto ai media.

Matrimonio gay: il Tribunale di Grosseto dice sì
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