Apprendiamo da Altalex che il CNEL ha avuto l’infelice idea di proprorre un disegno di legge che vorrebbe introdurre l’obbligo per tutti i proprietari di veicoli di comunicare “all’atto dell’immatricolazione dei veicoli, ovvero della revisione periodica degli stessi” un indirizzo PEC.
Lo scopo dichiarato è quello di ridurre i costi di notifica dei verbali di accertamento delle violazioni al codice della strada.
In realtà un apposito decreto interministeriale già prevede la possibilità di efettuare la notifica tramite PEC a colui che ha commesso la violazione (oltreché al proprietario ed all’eventuale coobbligato) “se è stato fermato ed identificato al momento dell’accertamento dell’illecito ed abbia fornito un valido indirizzo PEC, ovvero abbia un domicilio digitale ai sensi dell’art. 3-bis del CAD” , o in mancanza di identificazione mediante ricerca negli appositi pubblici elenchi.
Francamente non si comprende il senso di questa norma che da un lato è una mera ripetizione di quanto già previsto dal citato decreto interministeriale; dall’altro lato non prevede alcuna sanzione in caso di inossevanza, rendendo la norma di fatto non vincolante.