Silvio Berlusconi è ancora cavaliere al merito del lavoro in quanto non è prevista alcuna decadenza dall’onorificenza in caso di condanna penale definitiva.
Gli organi di (dis-)informazione riportano la notizia secondo cui il Dott. Silvio Berlusconi avrebbe «rinunciato» all’onorificenza di cavaliere dell’Ordine al Merito del Lavoro «sospendendosi». Si tratta di una non-notizia e di un nonsense giuridico: l’ottenimento di onorificenze e la perdita delle stesse, infatti, solo regolate dalla legge.
L’Ordine al Merito del Lavoro, istituito sotto il Regno d’Italia e poi fatto proprio dalla Repubblica, è destinato ai cittadini italiani, anche residenti all’estero, «che si siano resi singolarmente benemeriti», segnalandosi «nell’agricoltura, nell’industria, nel commercio, nell’artigianato, nell’attività creditizia e assicurativa». Il Presidente della Repubblica è il capo dell’Ordine, retto da un apposito consiglio presieduto dal ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato.
Il Dott. Silvio Berlusconi fu insignito di questa onorificenza nel 1977 con la seguente motivazione:
Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza con il massimo dei voti, decise di dar vita ad una attività indipendente nel settore dell’industria edile fondando la Società «Cantieri Riuniti Milanesi S.p.A.». Nel 1963 ha costituito la Società «Edilnord» che ha realizzato, tra l’altro in provincia di Milano, un centro per quattromila abitanti, il primo in Lombardia dotato di centro commerciale, centro sportivo, campi di giuoco, scuole materne ed elementari. Dal 1969 al 1975, in applicazione di una nuova concezione urbanistica Silvio Berlusconi ha realizzato la costruzione di «Milano 2», una città per diecimila abitanti contigua a Milano, dotata di tutte le più moderne attrezzature pubbliche e sociali la prima unità urbana in Italia con tre circuiti differenziali per auto, ciclisti e pedoni. È Presidente e Direttore Generale della Edilnord Progetti S.p.A. e Presidente della Fininvest S.p.A.
In seguito al conferimento della predetta onorificenza il Dott. Silvio Berlusconi ha aderito alla associazione denominata «Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro», fondata nel 1923 e riconosciuto come associazione non lucrativa nel 1925. A tale ente di diritto privato possono aderire gli insigniti dell’Ordine al Merito del Lavoro che ne facciano apposita richiesta. Da quanto si apprende, dunque, il Dott. Berlusconi avrebbe espresso la sua volontà di recedere dalla predetta associazione il cui statuto non contempla l’ipotesi della mera «sospensione».
Tale recesso non comporta ovviamente né la rinuncia né la perdita dell’onorificenza conseguita. Infatti la L. 15 maggio 1986, n. 194 recante «Norme sull’Ordine cavalleresco al merito del lavoro» all’art. 13 dispone che
Incorre nella perdita dell’onorificenza l’insignito che se ne renda indegno.
La proposta di revoca della onorificenza è comunicata all’interessato affinché, entro il termine di decadenza di giorni trenta, presenti per iscritto le difese da sottoporre alla valutazione del consiglio dell’Ordine, che esprime il proprio parere nei successivi sessanta giorni.
Sono vincolanti per il Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato le richieste di revoca indirizzategli dai soggetti di cui all’articolo 5, comma 1, della presente legge.
Previo parere del consiglio dell’Ordine e su proposta motivata del Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato, la revoca è disposta con decreto del Presidente della Repubblica.
Pertanto mentre la valutazione della «indegnità» è sottoposta al più ampio margine di discrezionalità da parte del Consiglio dell’Ordine, sembra invece di comprendere che l’onorificenza debba in ogni caso essere revocata quando ciò sia richiesto dal ministro competente.
Non vi è dunque alcun automatismo che prevede la perdita dell’onorificenza in questione in caso di condanna penale definitiva.