Recentemente ho fatto una pulizia generale del mio iMac che –dopo oltre sei anni di glorioso utilizzo– cominciava ad essere affaticato. Nato con Leopard, i successivi aggiornamenti di OSX si erano stratificati nel tempo appesantendo il sistema: una clean install di OSX Mavericks si imponeva!
Dopo aver ripristinato i dati dall’ultimo backup di Time Machine e installato driver e componenti aggiuntivi ho avuto una brutta sorpresa: la finestra di dialogo dell’utility di stampa non mi faceva più impostare alcune (fondamentali) preferenze della mia stampante di rete, una Olivetti d-color 220MF che fino al giorno prima (credevo) funzionasse perfettamente.
In rete ho scoperto la causa del problema: già Mountain Lion aveva introdotto il sandboxing per le principali applicazioni, il che richiede l’utilizzo di drive di stampa sandboxing compliant. Siccome il produttore del driver della mia stampante (che in realtà è Konika – Minolta) non si è mosso per tempo, non posso più accedere alle mie opzioni di stampa dai principali programmi che utilizzo, da Safari e Mail e -soprattutto- da Anteprima. Il programma che gestisce la finestra di dialogo per l’impostazione delle opzioni specifiche, infatti, non è firmato digitalmente ed il sistema quindi non lo accetta.
Ma il problema può essere aggirato facilmente e, senza rendermene conto, lo avevo già aggirato tanto che non mi ero accorto di questa scomoda «novità» per oltre due anni!
Ecco come fare.
Il sistema di stampa di OSX consente di creare vari «preset»: io ad esempio ne ho cinque che utilizzo per impostare facilmente la stampa bianco e nero o quella a colori, il fronte/retro o il solo fronte. Basta aprire un qualsiasi programma non sandboxed come Firefox o altri, andare su File -> Stampa (oppure cmd + P).
Con un programma non sandboxed si accede ancora senza problemi alle impostazioni specifiche della stampante: a questo punto basta salvare i vari «preset» che risulteranno così disponibile da ogni applicazione, anche quelle protette.
