OSX Lion: pensieri vari

Ecco qualche riflessione « a freddo » sull’ultima versione del sistema operativo della mela, OSX 10.7 Lion, che sto testando da quel fatidico giorno di luglio in cui, preso dall’entusiasmo, ho avuto la (brutta) idea di acquistarlo ed installarlo sul mio MacBook Pro.

Dal momento che ho avuto qualche problema dovuto -pensavo io- al fatto di aver fatto un upgrade da Snow Leopard su di una macchina con molto software installato, la settimana scorsa ho deciso di formattare tutto l’hard disk e di procedere con una installazione da zero a partire da una chiavetta USB bootable su cui avevo montato l’immagine del S.O. (per farlo ho seguito una delle innumerevoli guide sull’argomento).

L’installazione è stata tutto sommato veloce e non mi ha dato particolari problemi, ed anche il primo avvio si è svolto in maniera regolare. Peraltro il MacBook Pro lo avevo acquistato in autunno ed è una macchina di prestazioni elevate.

A vuoto tutto funzionava ed ho apprezzato alcune nuove funzionalità di Lion:

  • la gestione « intelligente » delle lettere accentate mutuata da iPhone (se si preme su una vocale appare un menù per sceglierne la versione accentata che si desidera);
  • la facilità di inserire una firma (scansita con la webcam incorporata) in un documento pdf;
  • le gestures (anche se ho disabilitato lo scrolling « naturale » per tornare a quello classico);
  • mission control (che unifica exposé e spaces);
  • la grafica e l’impostazione rinnovata di calendario e rubrica indirizzi;
  • la visualizzazione a schermo intero;
  • spotlight che cerca anche nei dizionari (e in wikipedia);

In compenso non mi piacciono per nulla:

  • il sistema di « versioning » che a volte fa le bizze;
  • la riapertura delle applicazioni con gli ultimi documenti aperti, che è problematica quando gli ultimi documenti erano su una posizione di rete o un supporto non più disponibile;
  • la nuova impostazione di Anteprima con le mignature delle pagine a sinistra anziché a destra (senza possibilità di personalizzazione);
  • alcune traduzioni (ad esempio Anteprima) che non rendono intuitivo capire se si sta salvando un file con nuovo nome o solo una nuova versione.

La gestione della rete, poi, è disastrosa: SMB, la versione di Cupertino di Samba, nove volte su dieci si pianta e non consente di condividere documenti con sitemi Windows e Linux. E spesso anche il collegamento ad altri mac non funziona.

Nel Finder in « network » su Snow Leopard vedo tutti i computer della rete (in particolare i pc che condividono il medesimo workgroup), su Lion vedo solo l’iMac… ragione per cui la mia idea di usare un MacMini con Lion Server come server di studio è stata per ora accantonata.

Dopo qualche giorno di utilizzo del sistema a vuoto ho installato un po’ di cose: pacchetti per firma digitale (DIKE, Console Avvocato e certificati), NeoOffice (aggiornato all’ultima versione ottimizzata per Lion) e MacTeX 2010. Sarà stato un caso ma questa mattina ho dovuto riavviare due volte e poi una terza volta in modalità provvisoria (tasto shift all’avvio) perché altrimenti il sistema si bloccava davanti al menù di login.

Insomma…. per il momento il giudizio è fortemente negativo…. voi (se un « voi » esiste già) cosa ne pensate?

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